ESEMPIO DI ALLENAMENTO

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Bicio.72
00mercoledì 17 gennaio 2018 11:44

Per me l'allenamento risponde a semplici concetti base della fisiologia e il risultato/obbiettivo che noi ci poniamo deve essere ricercato nel come l'organismo si adatta e perché ad un supposto stimolo per poi applicarlo in palestra.
In realtà il corpo umano è veramente complesso ed a ogni stimolo applica una reazione sia di adattamento( quello che ricerchiamo noi), che di ripristino delle condizioni precedenti( omeostasi);
questo rende più difficile raggiungere il nostro scopo perché ogni volta che gioiamo per un piccolo risultato il corpo sta già lavorando per cancellarlo.
Scoperto cosa vuole l'organismo per modificarsi bisogna saperlo tradurre in lavoro meccanico e magari riuscire a codificarlo in numeri per saperlo ripetere e spiegare in modo semplice a terze persone, da qui nasce la scheda di allenamento, che per essere precisa e ripetibile deve essere correlata di frasi esplicative che diano vita a quei numeri.
Le mie schede di allenamento solitamente sono molto semplici per il motivo che bisogna modificare il minimo indispensabile per ottenere l'obbiettivo prefissato altrimenti otterremo solo un' eccessiva reazione del corpo che lavorerà intensamente per ritornare al suo stato di partenza, non bisogna dimenticare che lo sforzo allenante viene interpretato come agente estraneo, confondendo lo stimolo con una vera e propria infiammazione deleteria per la sopravvivenza.
Un altro motivo per rimanere nella semplicità è che più variabili si mettono nel medesimo momento e più difficile sarà capire cosa funziona e cosa è superfluo.
Solitamente alleno i vari gruppi muscolari considerati grandi(gambe, petto, dorso ecc.) con 3/4 esercizi e quelli piccoli con 2/3 esercizi; quel che ricerco in ordine di logica fisiologica e metabolica è:
distruzione delle fibre muscolari
esaurimento locale del glicogeno muscolare
produzione di acido lattico
Questi tre punti fondamentali portano alla crescita muscolare, l'uno non può prescindere dagli altri, se non si riesce ad ottenere queste tre cose l'allenamento sarà parzialmente compromesso. Altre cose agevolano la crescita ma in parte minore e comunque applicando il lavoro specifico per questi tre concetti di base si prendono all'amo altre strutture anatomiche e metaboliche utili allo sviluppo muscolare anche senza lavoro specifico.
Per ricapitolare e rendere più agevole la comprensione di quanto detto si può semplificare dicendo che il primo esercizio deve essere strutturato con serie utili al danneggiamento delle fibre muscolari, carichi importanti serie corte portate al limite o con un piccolo buffer, quanto più il danneggiamento sarà importante tanto più il recupero di quel muscolo si allungherà nel tempo, quindi anche quante volte allenare ogni distretto muscolare diventerà importante, con cronologia dipendente dal soggetto e dalla sua capacità di intensificare la seduta e la capacità di recupero sia locale che organico.
Il secondo esercizio avrà il compito di esaurire le scorte di glicogeno locali per questo le serie dovranno essere più lunghe con recuperi minimi e un buon volume totale di lavoro.
L'ultimo esercizio applicato per creare quanto più acido lattico possibile potrà prevedere tecniche di intensificazione per allungare il tempo sotto tensione con un carico che rimanga si gestibile ma comunque allenante, non bisognerà mai dare respiro al muscolo adottando recuperi brevi e tenendolo sempre sotto tensione durante le serie.
Cosa ne pensate?
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