10 24/10/2017 17:59
E' ormai uso comune nel mondo del bodybuilding di alto livello allenarsi con tecniche atte a ricercare forti produzioni di acido l'attico. Serie a scalare o piramidi chiuse senza pausa o ripetizioni parziali intervallate con cambi di ritmo di esecuzione. Si parte dalla prima serie allenante con tecniche ad altissimo volume portate oltre l'esaurimento sia positivo che negativo, per ogni gruppo muscolare.
Volendo analizzare la reale funzionalità per l'ipertrofia di queste tecniche non riesco a fare a meno di notare che non si tiene in considerazione la fisiologia del muscolo ne tanto meno tutta la letteratura sul argomento.
E' ormai certo che la reazione anabolica ad un allenamento contro resistenza deriva da diversi fattori legati a stimoli ormonali dati da reazioni chimiche durante lo sforzo e da veri e propri danni strutturali riportati dalla fibra contrattile. Lo stimolo più marcato è dato dal coinvolgimento di quelle fibre con capacità di contrazione rapida
(tipo IIa IIb)che per loro natura sopportano bene carichi importanti per breve periodo e che si adattano crescendo di volume o quantità dopo aver subito un danno da sforzo,riversando nel contempo una cascata di ormoni anabolici nel sarcoplasma, casualmente le due componenti più numerose nella cellula muscolo ( fibre contrattili e sarcoplasma). Mi sembra ovvio che non programmare allenamenti che coinvolgano queste strutture sia molto limitante.
Aggiungo un'altra perplessità nel usare solo tecniche ad alto volume di ripetizioni con recuperi parziali; se la mia forza di base è scarsa con che carichi potrò mai eseguire tali tecniche? se per una leg extension userò 30kg per iniziare la serie dopo 20/30 reps che peso starò utilizzando? srà sufficiente per qualsiasi tipo di stimolo?
Visto che la forza massimale e la forza resistente sono capacità che se non allenate si perdono abbastanza velocemente credo che integrarle nelle sedute di allenamento per l'ipertrofia sia quanto meno logico, senza contare che se adeguate al bodybilding sono soluzioni utili a creare danno miofibrillare. Ricapitolando, un muscolo è formato da più strutture e ognuna ha la sua caratteristica, chi più performante ad alta intensità chi utile alla resistenza e via dicendo, la massima reazione anabolica la si ottiene utilizzando carichi tra il 60/90% del massimale proprio perchè coinvolgono quelle strutture che volumizzano di più per loro natura e perchè sono in quantità maggiore al interno del muscolo. Detto questo anche l'acido lattico ha la sua importanza nel fattore anabolico quindi è corretto terminare l'allenamento con soluzioni che stimolino il metabolismo anaerobico lattacido, ma la formula completa per l'anabolismo muscolare è composta da più fattori!





Hardgymboss